Le reazioni dei quotidiani internazionali alla nascita dell'esecutivo Lega-5 Stelle. In Europa resta la preoccupazione per le mosse di Salvini e Di Maio sull'euro, mentre i giornali finanziari sperano che l'accordo aiuti a chiudere la crisi sui mercati

Il governo italiano formato da Lega e Movimento 5 Stelle è nato e i giornali stranieri danno grande spazio all'evento. Dopo una crisi politica durata quasi tre mesi, ora le testate internazionali aspettano di vedere quali saranno le prime mosse dell'esecutivo di Conte, in particolar modo nei confronti dell'Unione Europea.

«I partiti populisti trovano un nuovo accordo per formare il governo» titola il Telegraph che nel testo dell'articolo sottolinea come l'esecutivo «si scontrerà spesso con l'Ue, avendo già criticato gli apparati di Bruxelles». Per il Washington Post l'accordo «è stato l'ultimo colpo di scena in una settimana di giravolte per la politica italiana, quelle che martedì scorso hanno fatto crollare i mercati globali a causa del nervosismo per un Paese che stava correndo verso un nuovo voto e una possibile uscita dall'euro. Gli investitori temevano un'impennata populista ancora maggiore se si fossero svolte nuove elezioni».

Come da attese, i più scatenati sono i media tedeschi: lo Zeit titola «Lega e 5 Stelle trovano l'accordo», ma nell'editoriale di Ulrich Ladurner si torna a parlare delle interferenze straniere dei giorni scorsi. «In Italia – scrive Ladurner – non apprezzano quando gli altri si preoccupano di loro, specialmente quando a farlo sono i tedeschi. Ma l'interferenza deve essere possibile in un continente unito». La Franfurter Allgemeine Zeitung apprezza la decisione di aver spostato Paolo Savona dal ministero dell'Economia a quello delle Politiche europee, preferendogli Giovanni Tria «professore, apartitico, che non si considera un fautore dell'uscita dell'Italia dall'euro».

A Le Monde si concentrano sulla coppia Salvini-Di Maio, «i due uomini forti del governo italiano». Per i giornalisti francesi Salvini «è il condottiero xenofobo della Lega», un euroscettico che nel 2009 cantava cori contro i napoletani durante una festa del suo partito. Di Maio è invece visto come il rappresentante «moderato» dell'ala destra grillina, meno «vulcanico» rispetto al fondatore dei 5 Stelle Beppe Grillo, ma comunque in grado di definire le navi delle ong che salvano i migranti nel Mediterrano «i taxi del mare». La corona di titolo più duro va però a Libération: «L'Italia ha un governo euroscettico e molto a destra», Salvini è visto come l'uomo forte del nuovo esecutivo, in virtù della carica di ministro dell'Interno.

Per il Wall Street Journal la soluzione trovata giovedì sera «pone fine a cinque giorni di caos politico che ha rianimato le preoccupazioni di vecchia data sulla stabilità dell'eurozona e dei mercati globali». El Pais scrive che «l'ultima sceneggiatura è quella definitiva», ricordando come nessun cronista nell'ultima settimana è riuscito a districarsi in un continuo rincorrersi di voci e con ben tre governi diversi come possibili opzioni: quello Gentiloni, in attesa di nuove elezioni, quello tecnico con Cottarelli e quello politico di Conte.