Come ogni anno, la festa della mamma è per l'Airc un'occasione per raccogliere fondi a favore della ricerca. In centinaia di piazze italiane domenica 13 maggio si potrà acquistare, a soli 15 euro, un fiore per contribuire a debellare i tumori femminili. Le cure stanno facendo grandi progressi: aumenta la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. Ce ne parlano ricercatori, pazienti e volontari

Dal 1984 l'Airc, Associazione italiana ricerca sul cancro, festeggia con l'Azalea della Ricerca la festa della mamma. Anche quest'anno, domenica 13 maggio saranno distribuite 58.000 azalee in tante piazze d'Italia per raccogliere fondi per la ricerca sui tumori feminili. E a giudicare dai progressi che si stanno ottenendo nella prevenzione, si può dire che l'iniziativa sta contribuendo a raggiungere risultati.

Una delle persone a cui la diagnosi fatta per tempo ha salvato la vita è Stefania Sperzani, caporedattrice attualità della rivista Cosmopolitan. Nel 2008 il medico le consiglia di indagare sulle calcificazioni che la mammografia ha rilevato su di lei. Con l'analisi istologica fatta successivamente si scopre che il problema è serio: la mammella va asportata e ricostruita. Le mettono una protesi, le prescrivono una serie di controlli, tutto sembra risolto. Purtroppo nel 2013 trovano un nodulo nello stesso seno. Questa volta si rende necessario lo svuotamento ascellare (la rimozione di tutti i linfonodi presenti nella mammella). Lei ora sta bene. E dice: “Credo nella prevenzione e senza la ricerca, senza i miglioramenti nel campo della medicina, quello che hanno fatto a me, cioè una ricostruzione immediata, non ci sarebbe stato. E' importante guardarsi e non avere un impatto forte con la propria femminilità: aiuta ad accettare e a reagire meglio all’evento”. 

La sopravvivenza delle donne italiane che contraggono un tumore alla mammella è cresciuta dall'81 all'87 per cento negli ultimi due decenni. Una donna su 8 ne soffre nel corso della propria vita. Nel 2017 sono state, nel nostro Paese, 50.000; più in generale, sempre in Italia, si sono registrate 65.800 donne a cui è stato diagnosticato un tumore alla mammella o agli organi riproduttivi.





Progressi anche nella cura del cancro all'endometrio (una mucosa che si trova all'interno dell'utero) e per quello alla cervice uterina (la porzione inferiore dell'organo): la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è arrivata rispettivamente al 77 e al 68 per cento. 8.300 pazienti del primo tipo di tumore e 2.300 del secondo sono state prese in cura nel 2017. Più problematica la situazione per il tumore all'ovaio, che l'anno scorso ha riguardato circa 5.200 donne: è difficile diagnosticarlo precocemente ed è resistente ai farmaci.

Per superare questi aspetti critici i ricercatori AIRC stanno da un lato provando nuove combinazioni di farmaci capaci di ridurre la resistenza e dall’altro, grazie all’immunoterapia, cercano di individuare cellule capaci di stimolare le risposte immuni dei pazienti.
La biologa Barbara Belletti, impegnata nella sperimentazione, è stata scelta a rappresentare i 5.000 scienziati AIRC nell’immagine della campagna dell’Azalea della Ricerca dove è ritratta insieme alle figlie Bianca e Maria Giulia. “Grazie al lavoro di squadra di tanti giovani in laboratorio e al fondamentale contributo dei colleghi clinici in Istituto, io e il mio gruppo di lavoro intendiamo comprendere sempre più in profondità le alterazioni molecolari che sono la causa di una maggiore aggressività nel tumore al seno quando insorge nella donna giovane”, spiega Belletti, ricercatrice presso il Centro di riferimento oncologico (CRO) di Aviano dove per i prossimi cinque anni guiderà un progetto AIRC su questo specifico tema.

Questa domenica, ad ogni modo, gli “eroi” della giornata saranno i 20.000 volontari che si occuperanno della vendita delle azalee.



Come ad esempio Elisa, di San Benedetto del Tronto, che ha deciso di dare il suo contributo anche perché sua madre ha purtroppo sofferto di cancro al seno dieci anni fa, ma ora sta bene. “Credo sia fondamentale stare sul campo, noi non siamo ricercatori e questo è l’unico modo in cui possiamo dare una mano. Dobbiamo esserci, primo per sensibilizzare altri giovani a fare i volontari, e poi per far capire alle persone che dietro AIRC c’è tanta gente che si impegna e che la ricerca è fondamentale.”

Chi vorrà potrà acquistare una azalea a soli 15 euro per contribuire alla causa. Sul sito della Festa della mamma Airc si può trovare la piazza più vicina dove trovare i volontari.