L'iniziativa è stata organizzata dalla rete femminista Non Una di Meno, in vista del corteo nazionale contro "le politiche patriarcali del governo" e contro il ddl Pillon del 24 novembre a Roma. Il caso di discriminazione era stato sollevato dall'Espresso  

Si è tenuto mercoledì 21 nel tardo pomeriggio, a Milano, un flash mob a sorpresa organizzato dal movimento Non Una Di Meno davanti all'ufficio postale di corso di Porta Ticinese, dove il 2 novembre scorso una donna italiana di origini somale era stata mandata via a causa del suo foulard, che le copriva il capo e il collo lasciando però libero e riconoscibile il volto.

Il caso era stato sollevato dal sito dell'Espresso e aveva suscitato molte reazioni, tra cui l'apertura di un'indagine interna di Poste Italiane e un'interrogazione parlamentare di Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali). Della vicenda hanno parlato anche diversi media, tra cui la trasmissione di Radiouno “Seconda classe, viaggio nel paese reale”.

Il direttore dell'ufficio postale accusato del comportamento discriminatorio ha invece reagito all'articolo dll'Espresso con una lettera inviata al nostro settimanale dal suo avvocato, alla quale L'Espresso ha risposto.

Il flash mob di Non Una DI Meno è iniziato verso le 18,30, quando l'ufficio postale era ancora aperto.

Un gruppo di ragazze (ma c'era anche qualche maschio) è entrato nell'ufficio con il capo coperto da foulard fucsia e con una decina di scatole di cartone in mano, chiedendo di poterle consegnare al direttore: «Il razzismo è un pacco di restituire al mittente», hanno detto.

La protesta si è svolta in modo pacifico e senza l'intervento delle forze dell'ordine. Nessun responsabile dell'ufficio postale ha tuttavia voluto ricevere le manifestanti.

Nel corso del flash mob, le attiviste di Non Una di Meno hanno voluto rivendicare i diritti di tutte le donne - non solo le migranti - in vista di un più importante appuntamento organizzato per sabato 24 novembre: la manifestazione nazionale "contro la violenza di genere e le politiche patriarcali e razziste del governo" che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica, a Roma.

«Il governo Salvini-Di Maio si è fatto portatore di una vera e propria guerra» contro donne, migranti, omosessuali e trans «attraverso misure e proposte di legge che insistono su un modello patriarcale e autoritario che  vorrebbe schiacciare e ridurre al silenzio la nostra libertà», scrivono le attiviste nel comunicato che invita alla mobilitazione di sabato.

Nel mirino del corteo, in particolare, il disegno di legge Pillon su affido e mantenimento dei figli, ideato «per difendere la famiglia tradizionale e ristabilire ruoli e gerarchie di genere che negano l’autodeterminazione delle donne».

Sul disegno di legge Pillon, e sui suoi effetti,  nelle scorse settimane si è schierato anche L'Espresso, con diversi articoli.

L'appuntamento nazionale di Non Una Di Meno sarà, nei propositi del collettivo, «una marea femminista senza bandiere e simboli identitari e di partito».

Maggiori informazioni e adesioni sul sito di Non Una Di Meno.