Testa a testa al primo turno tra la candidata dell'estrema destra Le Pen e l'indipendente Macron, le previsioni non scongiurano sorprese dell'ultima ora. Intanto l'outsider di sinistra Mélenchon raggiunge Fillon, candidato del centrodestra accusato di appropriazione indebita. Tutto quello che c'è da sapere alla vigilia delle elezioni

Domenica 23 aprile in Francia si vota per le elezioni presidenziali. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere il 50 per cento + uno dei voti, si passerà al ballottaggio tra i due che hanno ottenuto più consensi alla prima votazione. Il secondo turno sarà il 7 maggio.
La campagna elettorale francese è stata tra le più movimentate: tra scandali e sali-scendi dei candidati nei sondaggi, il risultato non è affatto scontato.

Le previsioni

Secondo il sondaggio svolto da OpinionWay e riportato da Le Monde, Marine Le Pen sarebbe leggermente in vantaggio su Emmanuel Macron con il 23 per cento dei voti, mentre per Ipsos sarebbe un testa a testa tra la candidata del Front National e il centrista, entrambi stimati intorno al 25.
Secondo le previsioni di Elabe invece, pubblicate dal settimanale "L'Express", Macron avrebbe il 24 per cento contro il 23 della Le Pen. In caso di ballottaggio Macron potrebbe ottenere però l'appoggio dell'elettorato moderato e quello più a sinistra.

In ogni caso, le stime sono concordi sulla risalita dell'esponente di sinistra Mélenchon, considerato un outsider fino a qualche giorno fa e che invece a sorpresa si contende il terzo posto con il candidato di centrodestra Fillon.

Chi sono i cinque principali candidati

Marine Le Pen

Leader della destra radicale Front National, Marine Le Pen è attualmente membro del Parlamento Europeo. Nazionalista, euroscettica e con politiche fortemente xenofobe, si era già candidata alle elezioni presidenziali nel 2012, senza però riuscire ad accedere al secondo turno. 
La settimana scorsa un tribunale francese ha chiesto ufficialmente al Parlamento Europeo la revoca dell'immunità della leader del Front National a causa del suo coinvolgimento nell'indagine sulle assunzioni sospette di alcuni dipendenti del suo partito con fondi appartenenti all'Unione Europea
Non sarebbe la prima volta per Marine Le Pen, a cui l'Europarlamento nel 2015 aveva già revocato l'immunità con l'accusa di “pubblicazione di immagini violente” per aver postato sul suo profilo Twitter le immagini delle esecuzioni dell'Isis, tra cui quella del giornalista americano James Foley.
La Le Pen è comparsa anche nell'inchiesta Panama Papers. Alcuni suoi stretti collaboratori sono stati accusati di aver creato un “sofisticato sistema offshore” per nascondere fondi nei rinomati paradisi fiscali. Secondo Le Monde questo denaro potrebbe essere stato usato per il finanziamento della campagna presidenziale del 2012.
 
Emmanuel Macron
Centrista di 39 anni, Emmanuel Macron è stato ministro dell’Economia tra il 2014 e il 2016 durante il governo socialista di Manuel Valls. Lo scorso novembre si è candidato alle presidenziali come indipendente, fondando un suo partito denominato En Marche! Dato per sfavorito alle spalle di Fillon, ha guadagnato appoggi importanti sia a destra che a sinistra (Manuel Valls, il ministro della difesa Jean-Yves Le Drian) complice anche lo scandalo che ha investito il candidato conservatore Fillon.

François Fillon

Primo ministro di Nicolas Sarkozy dal 2007 al 2012 ed esponente dell'ala più conservatrice dei Républicains, François Fillon è il candidato principale del centrodestra. Le stime lo danno al terzo posto nella contesa elettorale, a pari merito con l'outsider di sinistra Mélenchon. Qualche mese fa è stato formalmente accusato per malversazione di fondi pubblici: l'accusa è quella di aver assunto sua moglie Penelope come assistente parlamentare (impiego fittizio) e di averla favorita per il posto in un giornale di proprietà di un suo amico; il tutto per un guadagno di 900 mila euro senza aver realmente svolto alcun lavoro. Le rivelazioni erano state rese note dal giornale francese Le Canard Enchaîné, che aveva mosso delle accuse a Fillon anche per aver fatto lavorare in modo improprio due dei suoi cinque figli. Sembrerebbe infatti che fossero stati assunti come avvocati senza esserlo, essendo ancora dei semplici studenti di giurisprudenza.

Jean-Luc Mélenchon

E' il candidato più a sinistra di questa battaglia elettorale. Ministro dell’Educazione tra il 2000 e il 2002, Mélenchon ha lasciato il Partito Socialista francese nel 2008 dopo alcune divergenze con l’allora leader del partito Segolene Royal, decidendo di fondare il Partito della Sinistra. Nel febbraio 2016 ha creato il partito La France Insoumise (la Francia ribelle). Nell'ultimo periodo ha raddoppiato i suoi consensi, insidiando il terzo posto di Fillon e riaprendo la partita sul fronte socialista. Gli elettori del Partito Socialista infatti, ormai rassegnati all'indietreggiare nei sondaggi del candidato Hamon, potrebbero decidere di votare in massa Mélenchon per avere più chance contro Macron o la Le Pin.

Benoît Hamon

Dopo aver vinto le primarie dello scorso novembre e aver tentato di riportare il Partito Socialista verso posizioni tradizionalmente più di sinistra, Hamon ha visto un deteriorarsi continuo della sua scalata verso l'Eliseo. Molti esponenti moderati del suo stesso partito hanno dichiarato di sostenere Macron, mentre gli elettori potrebbero fare altrettanto o scegliere addirittura le posizioni di Mélenchon.


La minaccia del terrorismo

A pochi giorni dal voto, l'allerta terrorismo in Francia è al livello massimo. Sono stati arrestati a Marsiglia due uomini appartenenti a movimenti islamisti con l'accusa di voler compiere un attentato alla vigilia delle Presidenziali. Sono stati ritrovati nella loro abitazione del materiale esplosivo per la fabbricazione di bombe rudimentali e delle armi. Gli inquirenti poi sono entrati in possesso di un video che ritraeva il candidato Fillon con scritte minatorie, tanto che le autorità hanno rafforzato la scorta al candidato di centrodestra.