Il focus sulle situazioni critiche sarà testato sull’isola dei Pescatori e il comune di Stresa per un periodo di otto mesi e poi se ne valuteranno gli effetti. «Basterà premere un tasto sul telefonino per attivare l’alert»

Un sistema "intelligente" vigilerà sulla nostra sicurezza contro attentati ed eventi della natura. Per la prima volta le informazioni che si ricaveranno dai movimenti della terra, dell’aria, del mare e dell’uomo verranno elaborate  da sensori e algoritmi in tempo reale e trasmesse alla polizia, carabinieri, protezione civile, ministero della difesa, vigili del fuoco, cittadini. Proprio quest'ultimi  diverranno fruitori e attori in grado di gestire con un semplice smarthphone o altri mezzi interattivi gli eventi e le comunicazioni. Il focus sulle situazioni critiche sarà testato sull’isola dei Pescatori e il comune di Stresa per un periodo di otto mesi e poi se ne valuteranno gli effetti.

La scelta di una delle isole minori italiane più frequentate dai turisti e morfologicamente adeguata per l’esperimento è dello scienziato Marco Santarelli, direttore dell’Istituto di ricerca e sviluppo Res on Network di Londra, fisico sociale e artefice del progetto. Insieme a lui hanno operato il direttore del dipartimento scientifico dell’università Tor Vergata di Roma, Pasquale Gaudio e l’associazione Hesar del presidente Daniele Di Giovanni. Partecipano anche altri importanti partners internazionali.

“Si partirà dai piani di emergenza in dotazione dei Comuni - spiega Santarelli - per sviluppare una nuova mappa di spostamenti e attività che si svolgono sull’isola. I dati verranno depositati in server  dove saranno sviluppati, gestiti e distribuiti in soli 30 secondi alle autorità  in base a codici che individueranno le  tipologie del fatto.  Dietro le quinte, gruppi di studiosi monitoreranno la situazione. L’isola attraverso smart grid verrà resa immune da possibili blackout”.

La vera novità sarà l’utilizzo simultaneo dei sistemi di natura diversa che coinvolgeranno i cittadini, i quali premendo un tasto sul telefonino attiveranno l’alert che si propagherà grazie a frequenze radio. In pratica, si verificherà l’efficienza dei meccanismi che rafforzeranno i piani d’emergenza dei Comuni italiani resi obbligatori dalla legge 100 del 12 luglio del 2012. Che il dissesto idrogeologico stia mietendo vittime nonostante i primi passi compiuti dal legislatore genera paura. Secondo i risultati di una recente indagine del Ministero dell’Ambiente, ben 89500 chilometri quadrati del nostro territorio sono ad elevata criticità. Insieme a 5,8 milioni di persone che vivono nell’instabilità e 6,5 milioni di edifici a rischio. Non sono da sottovalutare nemmeno gli attacchi terroristici.

Il piano disponibile per il territorio Italiano verrebbe proposto successivamente alle istituzioni straniere. Si tratta di un'inversione di tendenza in cui  la scienza si metterà a disposizione dei governi per il bene sociale. La possibilità che più settori possano scambiarsi elementi in tempo reale  è importante come la strategia impiegata: interrompere il percorso che ha condotto l’uomo ad adeguarsi alle emergenze e iniziarne un altro in cui si anticipano le azioni di chi distrugge, sia esso un terrorista che un fattore ambientale.

“In pratica - approfondisce Santarelli – saranno studiati i movimenti di chi parcheggia e trasforma le sue abitudini, i furgoni che improvvisamente cambiano autista e tanto altro. Un dispositivo elettronico collegato a una password svelerà rapidamente qualsiasi alterazione nel rispetto della privacy e per il bene comune. Verrà realizzato anche un apparato visivo per portatori di handicap fisico e un sistema Breil per non vedenti.”.