L'esilarante libro di Antonio Armano, “Sex advisor", raccoglie il "meglio" dei giudizi che i clienti di sesso a pagamento postano online. Tra dimensioni, qualità della prestazione e igiene. Con tanto di (necessario) dizionario per la terminologia tecnica

Gli alberghi, i ristoranti, e adesso anche la gnocca. Esistono siti specializzati per orientarsi tra le numerose offerte di qualsiasi cosa, e quindi anche del sesso a pagamento. Ospitano recensioni dettagliatissime, con indicazioni su prestazioni, livello igienico dei corpi e delle location, dimensioni. Le dimensioni sono importanti, importantissime: dai seni stratosferici ai culi mirabolanti fino ai membri di diversa foggia, lunghezza e larghezza (oltre che più o meno reattivi) nel caso dei trans. I recensori sono clienti e scrivono per mettere in guardia o incentivare altri uomini con gusti simili.

Di questi magnifici raccontini, mirabile campionario di maschiettitudine dei nostri anni, si compone un libro esilarante, di Antonio Armano: “Sex advisor, le vere recensioni dei clienti italiani di escort e trans” (edizioni Clichy). Per i profani che abbiano difficoltà a orientarsi in una terminologia tecnica, acclude il necessario dizionario con relative abbreviazioni. Il sesso a pagamento, come ogni attività artigianale, ha infatti un lessico specifico, che è meglio conoscere per evitare guai. L’unità base tariffaria, per esempio, è indicata con Vu, velocità urbana, pari a 50 euro, come 50 chilometri orari è il limite di velocità nei centri urbani. Così 4Vu sono 200 euro e per dire 40 si usa addirittura 1 Vu – 10.

Il rapporto completo in posizione tradizionale (missionary style) viene indicato con la sigla Rai1, mentre Rai2 è il rapporto anale. Per il resto, la terminologia è simile a quella che potete trovare in qualsiasi sito pornografico.
Sia per quanto riguarda le classificazioni antropologiche - Milf per “mother I would like to fuck”, Granny per nonna sexy, Curvy per donna formosa, Shemale per trans… - sia per le specialità. Ma un po’ più generica. Non troverete la minuziosa tassonomia, quel mirabile corrispondere di ogni più azzardato desiderio a una categoria disponibile, compresa la sfumatura dei peli pubici, che rende YouPorn la Disneyland della fantasia erotica. I gusti dei clienti di escort, a giudicare da quanto scrivono nelle loro recensioni, sono tutto sommato abbastanza tradizionali: Bbj, sesso orale scoperto (cioè senza preservativo) detto anche cabrio, pecos o pecorina o doggy style, Sbb “sex between breast” comunemente detta “Spagnola”.

La policy prevede che la escort recensita - esattamente come avviene o dovrebbe avvenire per i romanzi - seppur stroncata non risponda. Ma talvolta non riesce proprio a trattenersi, e indignata si difende. Non sarà che tra noi non ha funzionato perché tu non funzionavi, eri sporco e assai poco invitante?

Può anche succedere che a difendere la donna in questione arrivi un altro cliente, che invece ne era rimasto soddisfatto. “Superminchia”, ad esempio, richiama all’ordine Eddyilpolso e Spazz88 che sul sito “Gnoccaforum” si accapigliano riguardo alle prestazioni di Elena. Scrive Eddyilpolso da Lecco «...la trovo nuda sul letto, mi invita a sdraiarmi e dopo un veloce Fk (“french kiss”, ndr) passa al Bbj (nulla di eccezionale se devo essere sincero), declina il 69 e nel tentativo di scaldarla passo al Daty (Dinner At Y, cunnilungus, da Y che rappresenta, per la particolare forma, l’organo sessuale femminile, sempre ndr). Comincio a sentire che non è scattato il feeling... gommino rosso e via a missionaria... movimenti minimi tant’è che le chiedo se le faccio male... dice di no allora la sollevo leggermente e comincio un’azione più decisa, lei sempre rigida e immobile. Dopo un “cosa vuoi che faccia adesso” dove stavo per risponderle che poteva andare a lavarmi la macchina, perdo voglia e consistenza e mi finisce con un Bbj/Hj (hand job, masturbazione con la mano)». Insomma, Elena sembra non essere abbastanza partecipe e appassionata, anche se certamente più partecipe e appassionata di Sofia di Firenze che mentre pratica guarda la televisione. Ma quel che colpisce, e non solo nel caso di Superminchia - nomen omen? - è appunto la proiezione di sé che questi “punter” (recensori) rivelano. Quasi tutti, secondo le indicazioni che danno di loro stessi, posseggono organi sessuali giganteschi e capaci di erezioni infinite, epiche. ?Che portano le escort a un parossismo del desiderio che solo il dovere di un appuntamento successivo impedisce loro di sfogare. Le innamorano, insomma, le fanno impazzire, si rivelano unici e irresistibili. Proprio come nelle commedie italiane degli anni Cinquanta, o nei romanzi di Brancati.

Il maschio, ?il cliente, paga ma perché fa parte ?del gioco erotico. Una parte di sé ?è profondamente convinta che quella donna, quel trans, andrebbe con lui anche gratis, viste le sue qualità. Anzi, sono loro che si concedono, specie quando la fotografia trovata sul sito con cui hanno contratto l’appuntamento è diversa dalla donna che apre loro la porta di appartamenti scalcinati, qualche volta senza acqua corrente. Donne magnifiche che si rivelano befane inguardabili - «È lei nella foto ma con 50 kg in più e 30 anni in più di quel che dice. Posto molto sporco con puzza di fumo di sigarette.

È un vichingo di 100 kg, lasciate stare», scrive Kiimii da Roma. E ancora, aliti pestilenziali e troppa poca plastica nei punti giusti. ?La plastica - seno viso culo ovunque possa essere modellata - è uno degli atout più ricercati. Per una questione estetica, ma chissà, forse anche perché ogni cosa che rafforzi l’idea di finzione va nella direzione dell’appagamento di quel tipo di desiderio. Dentro quelle donne, o uomini, non si cerca vita ma uno spazio artificiale, l’ur-sesso, un tempo e corpi diversi da quelli della quotidianità. Molti di questi uomini amano essere penetrati, quasi tutti si eccitano all’idea di una blanda violenza subìta o esercitata, mentre le donne, contrariamente a quanto racconta la letteratura sulla prostituzione, sono generose di Fk mentre concedono con più preoccupazione un Rai2. Alcune hanno cani fastidiosi, che lo zelante recensore segnala come elemento disturbante, altre hanno camere in condivisione dentro cui non si capisce bene quante persone passano per dare un’occhiata, per esempio, a quello che resta nel portafoglio.

Qualcuno se ne va contento, e promette che tornerà. Altri, la maggioranza, continua a cercare spinto dalla solita fame. ?Tranne un tizio che a Siziano, in provincia di Pavia, incontra la donna che lo soddisfa alla perfezione, che combacia con ogni suo angolo di pelle. La dea del sesso, secondo la sua definizione, si chiama Benedikta, ed è una prostituta che batte per strada. ?La vede la prima volta mentre, nuda, esce dalle acque di un laghetto artificiale. Una nigeriana del nord, appartenente all’etnia Igbo. Un corpo perfetto, che concede senza sforzo, dice lui, emettendo «un lamento continuo, profondo, simile all’om dei monaci buddisti». Benedikta non gli chiede neanche i soldi, in cambio del fatto che lui promette di ritornare: si sarà gia innamorata? “

Sex advisor” è un libro un po’ malinconico un po’ grottesco, forse anche divertente, ma che non scioglie il mistero che avvolge le nostre esistenze: esiste davvero il sesso perfetto, quello provato il quale non si torna più indietro? E se sì, perché capita ?sempre all’amico che ce lo racconta ?e mai a noi?