In Italia dal 2009 ci sono stati 120 disastri che hanno provocato 74 morti e 256 feriti. In Europa nel 2012 sono rimaste uccise o gravemente ferite 2261 persone

Dall'inizio del 2009 ad oggi si sono succeduti sulle ferrovie italiane almeno 120 incidenti, sono morte 74 persone e rimaste ferite altre 256, tra macchinisti, altri ferrovieri, viaggiatori e semplici cittadini. Sono i dati registrati dal portale Macchinistisicuri.info. Cifre in difetto: andrebbero aggiunti anche gli incidenti ferroviari che avvengono su scali privati ma su cui l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie non ha potere di controllo. Come quello della zona industriale di Porto Marghera collegato a Venezia Mestre, dove il 13 dicembre 2013 si è rovesciato e perforato un carro pieno di gasolio. La neve intorno al convoglio ha certamente evitato che si innescasse un'esplosione come a Viareggio. E il tratto di ferrovia non si trovava in una zona abitata. Ma era diretto in Austria: insomma, sarebbe passato anche da tratti pubblici.

Tra le cause note degli incidenti, figurano l'usura dei deviatoi, le frane sui binari, lo stato carente di manutenzione dell'infrastruttura, i ganci che si rompono e, spesso, la noncuranza delle persone che attraversano il passaggio a livello quando è chiuso. Come è accaduto il 24 settembre 2012 in provincia di Brindisi: un camion, attraversando i binari mentre le sbarre si abbassavano, fu travolto dal Frecciargento Roma-Lecce. Morì il macchinista delle Fs, i feriti furono 18.

In Europa, dove l'industria ferroviaria europea è leader del mercato ferroviario mondiale con il 50% di forniture, nel 2012 sono rimaste uccise o gravemente ferite 2261 persone nei 28 Paesi membri (fonte: Eurostat). Complessivamente gli incidenti ferroviari mortali sono diminuiti negli ultimi anni e potrebbero essere il 45% in meno se non fosse per soli tre Paesi che da soli quasi raddoppiano le statistiche: Germania, Polonia e Romania (rispettivamente, 153, 274 e 126 decessi nel 2012). Se la maggior parte degli incidenti (il 90,3% nel 2012) è dovuta a persone che non rispettano lo stop al passaggio a livello, o a carri in movimento, a uccidere sono soprattutto i deragliamenti e le collisioni, che causano l'87% dei decessi tra passeggeri e impiegati.