Nella straripante versione britannica dell’enciclopedia (4,6 milioni di voci) c’è spazio per tutto: dalla lottocrazia a  come nei vari paesi del mondo si risponde agli starnuti

Quando è nata, quasi 14 anni fa, Wikipedia era appena un’idea di enciclopedia. Originalmente solo in inglese, portava con sé 8mila articoli: un’ombra, a confronto con i 32 volumi dell’Encyclopedia Britannica.

Oggi le voci su Wikipedia in inglese sono diventate 4,6 milioni: qualora venissero stampate con il formato della Britannica, richiederebbero 1.990 volumi. Ma il fatto più curioso sta nella distanza fra la versione inglese e tutte le altre. Il secondo idioma più parlato fra le centinaia di lingue del macrocosmo wikipediano – non lo indovinereste mai – è lo svedese, che esibisce 1,9 milioni di articoli. È seguito da olandese e tedesco (con 1,7 milioni di voci). L’italiano è al nono posto, con un milione e 154mila articoli. L’altra sorpresa è che, al sesto posto con un milione e 200mila voci, c’è il waray-waray una lingua parlata in cinque province delle Filippine.

Ma come fa l’inglese ad esibire più del doppio delle voci di qualsiasi altra lingua? La risposta è che il mondo è strapieno di specie di farfalle, di varietà vegetali, di canzoni d’amore, di luoghi geografici, di persone che hanno combinato qualcosa. Tuttavia, nel catalogare e descrivere tutto, ma proprio tutto, l’enciclopedia «scritta dalla gente» mostra la sua straripante, ancorché nascosta, comicità.

Dalla Wikipedia in inglese, abbiamo scelto cinque voci non presenti nella versione italiana, tanto per dare un’idea.

Orientamento della carta igienica

Come preferite mettere il rotolo: under oppure over? “Sotto” o “sopra”? Più vicino al muro oppure discostato? Il dibattito è così acceso che la voce su questo tema è piuttosto lunga, con 130 note e un centinaio di fonti citate. Se lo stesso dubbio vi attanagliasse, sappiate che in tutti i più recenti sondaggi (1993, 1994, 1995, 2001, 2003), seppur con percentuali diverse, ha sempre vinto la soluzione “sopra”, con la carta igienica che scende nel lato più lontano dal muro. Perfino con l’assenso di Paul Burrell, il maggiordomo di Lady Diana. La voce «Toilet Paper Orientation» include una formula matematica per il calcolo statistico delle preferenze; la distinzione per sesso ed età (molte donne fra i 45 e i 54, propendono per il “sotto”) e l’osservazione che questa controversia sembra provocare litigi in alcune giovani coppie. Per fortuna che un ingegnere di Dallas ha inventato il porta-carta igienica con uno snodo, per il doppio orientamento.

Animali domestici dei presidenti americani

Quest’altro argomento è assai meno noto al grande pubblico: la Casa Bianca, in realtà, è sempre stata uno zoo. George Washington, per cominciare, aveva un asino, due cavalli e un pappagallo, oltre a sette cani. Thomas Jefferson ha posseduto anche due cuccioli di orso. Roosevelt si è spinto più in là di tutti: decine di animali di tutti i tipi, ognuno con il suo bravo nome di battesimo, incluse le due galline e i sette criceti. JKF aveva, fra gli altri, il coniglio Zsa Zsa e il pony Macaroni. E giù fino al gatto Socks dei Clinton, allo springer spaniel Spotty di Bush e naturalmente a Bo, l’attuale primo cane d’America. Wikipedia non lo dice apertamente, ma un simile giardino zoologico deve avere radici nella demagogia. Difatti, si racconta una storia alla rovescia. Dopo che Lyndon Johnson si era fatto fotografare mentre alzava uno dei suoi cani per le orecchie, crollò nei sondaggi.

La Lottocrazia

Se la democrazia ha le sue spine, si può sempre scegliere la demarchia, anche nota come lottocrazia. In poche parole, i governanti di uno Stato vengono scelti attraverso un bel sorteggio. Occorre prima decidere chi sono i cittadini eleggibili (ad esempio: solo chi paga le tasse) e una ruota della fortuna sostituisce il ricorso alle urne. È possibile che, in un Paese dedito al gratta-e-vinci e stanco della sua classe politica, la lottocrazia porti con sé un dubbio, del tipo: «e se magari avessimo culo?». Ma è bene sapere, che non si tratta di una novità assoluta: «La democrazia ateniese faceva uso del sorteggio – narra Wikipedia in inglese – con quasi tutte le cariche governative scelte attraverso una lotteria, invece che tramite un’elezione. I candidati erano quasi sempre maschi, greci e cittadini istruiti con un minimo di ricchezza e di status». Tuttavia quel dubbio, amletico, rimane.
 
Risposte allo starnuto

A voler essere educati in ogni circostanza, è bene rispondere secondo le usanze locali. Anche agli starnuti. In basco, ad esempio, si risponde con un devoto «doministikù» (il Signore sia con te), mentre in Italia e in un sacco di altri Paesi (dall’Armenia alla Germania) si augura una più prosaica «salute». In arabo, secondo english Wikipedia, la situazione è più complessa. Puoi rispondere «salute». Ma se dopo lo starnuto il tuo interlocutore dice «ogni lode è per Allah», allora devi rispondere «Allah abbia pietà di te». Di risposte, ce n’è per tutti i gusti. Dal celebre «prosit» danese, al più complesso «Jesuspápi vælsigni teg» delle isole Faroe (parte del regno di Danimarca).

Tycho Brahe

Le gesta del bizzarro, ricchissimo e geniale astronomo danese del 1500, sono ovviamente descritte sia nella strabordante Wikipedia inglese che nella ben nutrita Wikipedia italiana. Nella prima però, la voce è assai più lunga, quel che i wikipediani definiscono «profondità». E in questa profondità, bisogna ammetterlo, si annidano delle perle.

Brahe, che in vita sua spianò la strada alla rivoluzione eliocentrica di Galileo, era un tipo strano. Fra le varie cose, possedeva un alce che, come fanno solitamente i presidenti americani, era stata battezzata Rix. Durante un dibattito epistolare su quale sia l’animale più veloce, Brahe rivela a un amico che non può più mandargli l’alce per competere con un cavallo: è successo un inconveniente. Al castello c’era una festa. Rix ha salito le scale, ha bevuto troppa birra e quando le ha ridiscese è caduta, rompendosi una gamba.

Peccato che questo insignificante dettaglio non si trovi nella versione italiana. C’è un lato comico nell’abbondanza. E anche nella profondità.